Approdano in Italia, con un ritardo annunciato, i nuovi smartphone targati Google. Pixel 6 e Pixel 6 Pro, molto simili per la verità, si collocano a pieno titolo nel top di gamma. La pun
ta di diamante di questi interessanti dispositivi è il nuovo processore. Si chiama Tensor e, novità assoluta, è stato prodotto dalla stessa Casa californiana. A Mountain View se lo sono cucito addosso: caratteristica primaria del SoC, infatti, risulta essere non tanto la velocità, quanto una rilevante iniezione di AI (l’intelligenza artificiale). L’apprendimento automatico (Machine Learning) ne esce finemente potenziato. Contando su Android 12 (che è la versione aggiornata del noto Sistema Operativo, lanciata proprio con Pixel 6) il neonato microchip, nella peculiarità di cui parliamo, sembra mettere le basi per una nuova generazione di smartphone. Si punta in sostanza ad un maggiore risparmio energetico e una accresciuta riservatezza, con minore utilizzo di cloud e informazioni il più possibile custodite sul dispositivo. Interessante, senza dubbio.
Anche nel design i nuovi Pixel si fanno notare, e non poco. Specie sul dorso, dove spicca una vistosa barra nella parte superiore. Vi trovano posto due fotocamere, tre sulla versione pro. Le foto, sempre al top nei dispositivi Google, risultano ampiamente migliorate grazie all’obiettivo grandangolo Octa PD Quad Bayer da 50 MP dotato di OIS (uno stabilizzatore ottico dell’immagine) particolarmente performante per scatti effettuati in ambienti con poca luce. Poi c’è la chicca del Magic Eraser (la gomma magica) che nell’app Google Foto, se installata sui Pixel 6, permette di eliminare il “superfluo” dalle foto con risultati davvero sorprendenti.
Il display (liscio) è un OLED da 6,4 pollici, 6,7 nel pro, con risoluzione Quad HD+ ed è protetto da vetro Gorilla Glass Victus. L’impermebilità è garantita dalla certificazione IP68, che significa immersione permanente per circa un’ora fino a 3 metri di profondità). Non leggerissimo, il Pixel 6 pesa 207 grammi (210 versione pro).
La batteria di 4614 mAh (5000 pro), con due modalità di risparmio energetico, può essere caricata anche wireless. I googlefonini hanno entrambi 128 GB di memoria, non espandibile. Otto mega di RAM diventano invece 12 in versione pro. Non ancora in dotazione il Face Unlock (riconoscimento facciale), i Pixel offrono quello delle impronte digitali, integrato nel display, apparso leggermente lento nella risposta.
Ciò che si fa notare, invece, è il Live Translate. Una funzione tutta nuova per la quale a Mountain View “fondono” Live Caption, Translate Assistant e Google Lens.
Google garantisce cinque anni di aggiornamenti per la sicurezza (hacker, phishing etc.).
Tornando al ritardo accennato, sembra che quella di febbraio sia stata una scarsa fornitura. Se ne attende una più corposa per il prossimo maggio.